Giovedì Santo 14 aprile 2022
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Il rito: una finestra sull’umano
di Giovanni Gugg Socialità dei riti Di fronte all’ignoto, il rito rappresenta un modo di organizzare il caos, quindi è una maniera per mostrare cosa fare. Le sue funzioni sono molteplici, perché il rito è al contempo una strategia per allontanare la paura, per dare senso ad un’inquietudine profonda, per […]
Compila il modulo per partecipare alla Processione bianca di Giovedì Santo 14 aprile 2022
Alla Processione è possibile partecipare come: Partecipante processione Componente Coro del Miserere Per i PARTECIPANTI ALLA PROCESSIONE: possono iscriversi uomini e donne. Coloro che andranno incappucciati dovranno tenere la mascherina fino al momento in cui indossano il cappuccio, coloro che andranno a volto scoperto dovranno indossare sempre la mascherina FFP2 di colore […]
Iscrizioni al Coro dell’Annunziata 2022
Con la ripartenza delle Processioni torna anche il Coro dell’Annunziata. Purtroppo non sarà possibile per tutte partecipare e dobbiamo rispettare le disposizioni messe a punto dalla Curia Arcivescovile per motivi di sicurezza sanitaria. Di seguito gli orientamenti che è possibile scaricare qui: Iscrizione Si dispongano tempi e luoghi adeguati affinché […]
Una mostra virtuale
“Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino” I versi del Salmo 119 sono il titolo della mostra dei Simboli della Passione che quest’anno viviamo “virtualmente” sul nostro sito: www.annunziatapiano.org Come cercatori di Dio, ci mettiamo oggi in cammino per vivere la dimensione vera e […]
“Lampada per i miei passi è la tua parola,
luce sul mio cammino”
luce sul mio cammino”
Il momento difficile che stiamo vivendo ci ha privato anche della tradizionale mostra dei Simboli della Passione che da ormai trentasei anni si è ripetuta in forme sempre diverse.
Vi proponiamo qui il percorso che avevamo pensato per voi quest’anno. Vi invitiamo a viverlo con Fede, a percorrerlo nei suoi spunti multimediali e a meditare sulla grandezza dell’amore di Dio.
SCORRI QUESTA PAGINA, LEGGI CON ATTENZIONE I TESTI
E GUARDA I VIDEO PER COMPRENDERE L’ESPERIENZA DELLA PROCESSIONE DEL GIOVEDI’SANTO.
Ti ritroverai immersa/o in questa tradizione e sarai in “cammino” con noi.
LA PAROLA DI DIO
“Lamapada sui miei passi è la tua parola,
luce sul mio cammino”
E’ il simbolo guida, il punto di riferimento,
lo scrigno di un racconto che coristi e incappucciati
narrano e si narrano.
Anche quest’anno ci metteremo in cammino. Le strade, le vesti, i simboli, i canti saranno quelli di sempre: sotto il cappuccio risentiremo il respiro di nostro padre, del nonno, del trisavolo che non abbiamo mai conosciuto e di tanti che dal fondo dei secoli ci hanno trasmesso questa santa tradizione. Speriamo di avere gli stessi cuori ferventi e compunti con cui essi, prima di noi, andavano cantando con le parole e il dolore di Davide: «Miserere!».
LA CROCE DELLA FRATELLANZA
Rappresenta l’antica Croce dietro cui i primi confratelli andavano in visita agli Altari della Reposizione, pregando e cantando salmi.
Carissimo Priore, dopo prove e polemiche, alla fine di interminabili riunioni sui percorsi e i tempi di occupazione del Corso Italia per evitare scontri di processioni e incroci di statue, all’indomani di assemblee e veementi collegi dei cerimonieri, ora che i cori, dopo lunghe prove, sono accordati e i lampioni lucidati, pronte le cerimonie di uscita e l’ordine dei portanti, le vesti consegnate e gli incarichi affidati, adesso che è in atto il conto alla rovescia per il primo rullo di tamburi della Processione del giovedì sera, del venerdì notte o della sera, ferma per un’ora tutta questa macchina che corre all’impazzata e, con l’autorità che ti è stata affidata, chiedi ai tuoi confratelli e ai portanti, ai bambini e alle ragazze del coro, ai componenti del Miserere e alle centinaia di incappucciati:
“Credete che sia giusto uscire in processione quest’anno?”.
IL CORO DELL’ANNUNZIATA
Essa è seguita dal Coro dell’Annunziata a cui è affidato il compito di cantare l’Inno “Genti Tutte” e di annunciare
“Genti tutte, venite e mangiate”,
“Genti tutte, venite e adorate”,
“Genti tutte, venite e ascoltate”
Il Coro dell’Annunziata è il coro dell’”ECCOMI” perché è intitolato a colei, nostra madre e patrona, che non ha esitato a dire il suo “Eccomi, sono la serva del Signore, si compia in me la sua volontà!”, quando l’Arcangelo Gabriele le ha annunciato che sarebbe diventata la madre di Gesù.
I SIMBOLI DELLA PASSIONE
LA CROCE DELLA Via crucis
Apre la sequela dei Simboli della Passione di Gesù,
è la stessa croce che tutti i venerdì di Quaresima i confratelli portano nella Basilica di San Michele Arcangelo durante la Via Crucis Parrocchiale.
Nell’Orto del Getsemani, l’agonia, il tradimento e l’arresto di Gesù
“Allora uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariota, andò dai sommi sacerdoti e disse: “Quanto mi volete dare perché io ve lo consegni?”. E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnarlo.” (Mt 26,14-16).
Comincia così il racconto della Passione e Morte di Gesù. Con negli occhi la scena dell’unzione che lo ha irritato non poco (“perché questo spreco?”), senza potersi liberare dal profumo intenso dell’olio versato sul capo del Maestro, Giuda fa di corsa il tratto di strada che separa Betania da Gerusalemme e, trafelato, si presenta ai sacerdoti per pattuire un prezzo. Quanto può costare Gesù? Ogni uomo ha il suo prezzo ed i furbi lo sanno! Gesù è pronto a pagare il suo prezzo di sangue per la redenzione di Giuda e di tutti gli uomini e un suo discepolo lo sta vendendo, anzi svendendo al nemico.
OLIVO
Allora Gesù andò con loro in un podere, chiamato Getsèmani, sul Monte degli Ulivi e disse ai discepoli: «Sedetevi qui, mentre io vado là a pregare». E, presi con sé Pietro e i due figli di Zebedeo, cominciò a provare tristezza e angoscia. E disse loro: «La mia anima è triste fino alla morte; restate qui e vegliate con me».
CALICE DELLA PASSIONE
PIETRE INSANGUINATE
TRENTA DENARI
LANTERNA
BASTONE
COLTELLO CON ORECCHIO
CAPPIO
Miei cari fratelli, è proprio una scena d’agonia e di cenacolo. Fuori c’è tanto buio e piove. Nella nostra Chiesa, che è diventata il Cenacolo, non piove, non c’è buio, ma c’è una solitudine di cuori di cui forse il Signore porta il peso. C’è un nome, che torna tanto nella preghiera della Messa che sto celebrando in commemorazione del Cenacolo del Signore, un nome che fa’ spavento, il nome di Giuda, il Traditore. Un gruppo di vostri bambini rappresenta gli Apostoli; sono dodici.
Il rinnegamento di Pietro
gallo
La tortura, il processo e la condanna
FLAGELLO E COLONNA
CORONA DI SPINE
CANNA
MANTO ROSSO
ECCE HOMO
BROCCA E TOVAGLIA
Verso il Calvario
panno della veronica
Inutilmente nei racconti della Passione dei quattro evangelisti cercherai un fondamento biblico: la Veronica ti viene incontro dalla VI Stazione della Via Crucis come un dolce intermezzo nella violenta rappresentazione della follia deicida. E’ una donna che si stacca dalla folla, supera il cordone dei soldati e avvolge, per un attimo, il capo dolente del Condannato in un panno di lino. Quando i soldati si voltarono, avendo avvertito un fruscio di femminilità, è già scomparsa, divorata dalla calca, sparita con la sua preziosa reliquia.
(tratto da: Velo di donna, donna di velo – 2000)
IL CIRENEO
La crocefissione e la morte in Croce
FUNE, MARTELLO
E CHIODI
J.N.R.J.
TUNICA
VESTE BIANCA
DADI
L’Agonia
SPUGNA
ADDOLORATA
CROCIFISSO
LANCIA
SCALA
TENAGLIE
SUDARIO
TRONCO
MISERERE
La processione, itinerario di redenzione, attraverso la meditazione sulla Passione e Morte di Gesù e il momento catartico della richiesta di perdono con il canto del Miserere ci rende degni del perdono misericordioso di Dio che otterremo con il Sacramento della Riconciliazione.
Rinnovati nello spirito possiamo accostarci all’Eucarestia del giorno di Pasqua.
Il passaggio dall’Inno” al “Miserere” segnò l’inizio della mia adolescenza con la fatica di memorizzare il testo latino senza capire nulla, con il pericolo di dividere le sillabe senza senso. Fu una conquista, un passaggio di status, una promozione, un avanzamento di carriera essere ammesso nel coro: “Non sono più un bambino! Sono grande ormai!” mi dissi, a quindici anni, varcando la soglia della mia Confraternita. Non sapevo neppure di cantare un Salmo e tanto meno un “salmo penitenziale”, non conoscevo Davide con la sua storia, per me il Miserere era un motivo. Lo sentivo nell’aria venire puntuale con la primavera, fioriva con le fresie sul muro tufaceo del giardino del nonno o sorgeva dal mare con quell’odore strano di febbraio?
MISERERE è il titolo con cui viene comunemente conosciuto il Salmo 51 (50 nella numerazione greca), che anima moltissime celebrazioni quaresimali in tutto il mondo cristiano.
Scritto in un momento di profondo pentimento dal Re Davide, nelle nostre processioni il Miserere è il canto con cui si implora il perdono di Dio e, proprio la sera del Giovedì Santo, assume un valore molto “particolare”.
I SIMBOLI DELL’ULTIMA CENA
BACILE
ASCIUGATOIO